L'artrosi: una malattia silenziosa
- Gruppo Sale
- 11 giu
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L’artrosi (o osteoartrosi) è una malattia degenerativa delle articolazioni dovuta all’usura della cartilagine che riveste le estremità delle ossa. È la forma più comune di disturbo articolare e colpisce soprattutto dopo i 50-60 anni, tanto che la maggioranza dei settantenni presenta segni di artrosi in almeno un’articolazione. Sapere di avere l’artrosi può destare preoccupazione, perché questa condizione può causare dolore e limitazione dei movimenti, ma bisogna ricordare che esistono molte strategie per alleviare i sintomi e migliorare la funzionalità articolare. In questa sezione spiegheremo cos'è l’artrosi, quali sono i fattori che la provocano, come si manifesta e come si può gestire con terapie mediche, esercizio e piccoli accorgimenti quotidiani, così da preservare la qualità di vita.
Nell’artrosi la cartilagine articolare – quel tessuto liscio e gommoso che riveste i capi ossei permettendo loro di scorrere uno sull’altro – si degenera progressivamente. Con il tempo la cartilagine si assottiglia e si fissura, le ossa possono sfregare tra loro e l’articolazione perde la sua forma originaria. Spesso si formano anche osteofiti (piccole escrescenze ossee) ai margini articolari e la membrana sinoviale può infiammarsi lievemente. Il risultato è che l’articolazione diventa meno mobile e può fare male. Le cause esatte sono multifattoriali: l’artrosi è considerata una malattia legata all’invecchiamento (dopo decenni di utilizzo, le nostre articolazioni mostrano fisiologicamente segni di usura), ma non è solo una questione di “età”. Tra i principali fattori di rischio vi sono: il sovrappeso (più peso grava su articolazioni portanti come ginocchia e anche, accelerando la degenerazione) 38 39 , i traumi o microtraumi ripetuti sulle articolazioni (fratture pregresse, lavori fisici pesanti o sport agonistici che sollecitano eccessivamente certe articolazioni), , la predisposizione genetica/ familiare, e la presenza di deformità articolari o malattie infiammatorie come l’artrite reumatoide che nel tempo danneggiano la cartilagine. L’artrosi può interessare qualsiasi articolazione, ma è particolarmente comune a livello di ginocchia, anche, colonna vertebrale e mani. Non è una malattia sistemica (come invece l’artrite reumatoide): colpisce solo le articolazioni, e in maniera non uniforme (magari una persona ha l’artrosi alle ginocchia ma non alle anche, ecc.). È importante sapere che l’artrosi è non infiammatoria (o solo modestamente infiammatoria) e non autoimmune: è proprio “usura”, non un attacco del sistema immunitario.
Non esiste una cura definitiva che faccia “ricrescere” la cartilagine consumata, ma i trattamenti mirano a ridurre il dolore, a mantenere la mobilità e a rallentare il più possibile la progressione. La prima linea di intervento è conservativa. Per il dolore, si utilizzano farmaci analgesici e antinfiammatori: il paracetamolo può aiutare nei dolori lievi-moderati, mentre i FANS (ibuprofene, diclofenac, ecc.) sono più efficaci nei momenti di acuzie, ma vanno usati con cautela e sotto controllo medico per i possibili effetti collaterali (sullo stomaco, reni, ecc.). Esistono anche formulazioni topiche (gel, creme) di FANS che si possono applicare direttamente sull’articolazione dolente, con meno effetti sistemici. Se il dolore è localizzato (es. a un ginocchio o all’anca) e non controllato dai farmaci orali, il medico può proporre infiltrazioni intra-articolari: ad esempio iniezioni di corticosteroidi (cortisone) per ridurre l’infiammazione locale, oppure infiltrazioni di acido ialuronicoper lubrificare l’articolazione (la cosiddetta “viscosupplementazione”).

Con l’artrosi è importante trovare un equilibrio tra attività e riposo: l’articolazione va usata per mantenerla funzionale, ma evitando sforzi eccessivi che aumentino il dolore. Ascoltate il vostro corpo: se un’attività vi causa dolore significativo, meglio fermarsi e magari suddividerla in compiti più brevi. Allo stesso tempo, cercate di fare movimento ogni giorno: anche 20-30 minuti di camminata o ginnastica leggera tengono le articolazioni “lubrificate” e i muscoli allenati. Per il dolore quotidiano, possono aiutare rimedi semplici come applicare calore locale (una borsa dell’acqua calda o un cuscino termico) sull’articolazione rigida e dolente al mattino, oppure ghiaccio se c’è gonfiore dopo sforzo. Adottate posture corrette: per esempio sedetevi su sedie con schienale dritto e braccioli (più facile alzarsi), quando raccogliete qualcosa da terra piegate le ginocchia invece di incurvare la schiena, ecc. In casa, eliminate tappeti scivolosi o ostacoli sul pavimento per evitare cadute. Parlate con il vostro medico o fisioterapista di eventuali dubbi: ad esempio, quali esercizi sono più indicati per voi, o se servono scarpe ammortizzate, o se potete assumere integratori (come condroitina, glucosamina: alcune persone li trovano utili anche se l’evidenza scientifica è controversa). Infine, non scoraggiatevi psicologicamente: l’artrosi è molto comune e non siete soli ad affrontarla. Con cure adeguate, tantissime persone con artrosi continuano a svolgere le proprie attività, a viaggiare, a praticare hobbies (magari adattandoli un po’) e a godersi la vita. Un atteggiamento proattivo – prendersi cura di sé e seguire le terapie – fa davvero la differenza nel rallentare la progressione e mantenere l’autonomia nel tempo.




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